Addio Leonard

Addio Leonard

11 Novembre 2016 Off Di gnius

leonard-cohenCon queste poche parole sulla sua pagina di Facebook è stato dato l’annuncio della sua scomparsa.

Questa è la traduzione del testo:

“E ‘con profondo dolore si segnala che il leggendario poeta, cantautore e artista, Leonard Cohen è morto.
Abbiamo perso uno dei visionari più venerati e prolifici della musica.
Un memoriale si terrà a Los Angeles in un secondo momento. La famiglia chiede privacy durante il loro momento di dolore.”


Noi lo ricordiamo come uno dei più importanti cantautori moderni, ma era anche scrittore e poeta di grande levatura, tanto da aver meritato il titolo di Compagno dell’Ordine del Canada, che è la più alta onorificenza che danno nel suo paese.

La sua carriera musicale inizia, dopo un grande successo letterario, nel 1967, con il disco Songs of Leonard Cohen che tratta di morte e sucidio, argomenti molto duri nel momento clue dell’epoca dei figli dei fiori.
Il disco non ebbe il successo meritato, e solo dopo una decina di anni venne rivalutato dal pubblico e naturalmente dalla critica.

Ma non si lascia abbattere dalle stroncature iniziali e due anni dopo esce Songs from a Room, che contiene Seems so long ago, Nancy e Bird on the Wire, che fanno scalare le classifiche fino al 2° posto in UK.
E’ con questo disco che il mondo si accorge di Leonard Cohen.

Altri due anni ed esce il disco Songs of Love and Hate, che lo catapulta in cima alle classifiche e lo decreta ufficialmente come uno dei migliori cantautori del mondo.
Dovremo aspettare quasi 5 anni per un nuovo disco, in questo periodo esce “Live Songs” con le canzoni registrate live nei vari concerti.

Nel 1974 esce il quarto disco in studio, New Skin for the Old Ceremony, e successivamente Death of a Ladies’ Man nel 1977 che vede tra i musicisti anche Bob Dylan.

Altri 2 anni ed esce Recent Songs, e anche questo disco fa il pieno di premi e rinoscimenti, ma dopo anni non possiamo dire che è tra i suoi dischi più riusciti, e anche lui sembra accorgersene.

Bisogna aspettare 5 anni per il disco più ascoltato di Leonard Cohen, Various Position esce nel 1984, contiene la famosissima canzone Halleluja. Il disco è molto diverso dai precedenti ed i fan di Cohen non sembrano apprezzarlo appieno. Questo perché è un’altro esempio della “visione musicale” di Leonard Cohen, che spezza l’abitudine musicale del periodo e questo disco diverrà nel tempo uno dei più ascoltati, grazie anche al singolo Halleluja che diventerà una delle canzoni più coverizzate della storia della musica.

Nel 1988 esce I’m Your Man, un altro disco di cambiamenti dove le sonorità più folk dei dischi precedenti vengono sostituite da una musica più corposa, con grande uso di tastiere elettroniche e strumenti ad arco.

Dobbiamo aspettare il 1992 per ascoltare nuovi brani di Leonard Cohen, e l’attesa è ripagata con l’uscita di The Future, che svetta nelle classifiche ed arriva a vincere il disco d’argento nel Regno Unito. Grande risultato considerando che nello stesso anno escono i Nirvana con Nevermind, Dangerous di Michael Jackson e The One di Elton John.

Dopo un lungo periodo di 9 anni esce Ten New Songs, che è il primo dei “soliti album di Leonard Cohen”, ma i “soliti album”  di Leonard Cohen per fortuna sono dischi di grande musica, tra i pezzi più belli c’è la romanticissima Boogie Street. La sonorità è più attuale, con grandi riferimenti al Rhythm&Blues più raffinato.

Nel 2004 viene pubblicato Dear Heather, che porta un po’ più in là la musica e i testi di Ten New Songs, e che per questo sarà molto vituperato da alcuni critici americani, critiche che però non vengono confermate dalle vendite dei fan, che anzi lo definiscono tra gli album più belli del cantautore canadese.

Ci avviciniamo ai giorni nostri, nel 2012 Leonard Cohen pubblica Old Ideas, che come dice il titolo nasce dal recupero di vecchie canzoni messe nel cassetto e proposte con il sound oramai riconoscibile del cantautore, nel 2014 esce Popular Problems, oramai il cantautore è anziano e ci descrive il suo modo di vedere la vita. E’ un album molto curato ma anche molto asciutto, dove il testo ha il compito di mantenere tutta la struttura musicale, come si capisce dal singolo Almost Like the Blues.

Arriviamo ad oggi, l’anno della sua morte è anche l’anno in cui esce You Want It Darker, un album diverso dai precedenti, tornano un po’ di atmosfere cupe e testi di un uomo che sa di avvicinarsi ai suoi ultimi anni. Ritorna il misticismo soprattutto sulla title track del disco:

Ci lascia con quest’ultimo lavoro, che indubbiamente è uno dei migliori dischi di quest’anno, ma anche una riflessione sulla vita che oramai ci è alle spalle.

Per chi volesse ecco tutti gli album di Leonard Cohen: