G i r l – Pharrell Williams

G i r l – Pharrell Williams

18 Giugno 2015 Off Di Massimiliano Viti

girl-pharrell-williamsG i r l è un disco per chi è felice e spensierato, mentre gira sul lungomare a bordo della sua auto cabriolet insieme al suo amico e a un paio di ragazze belle e glamour sul sedile posteriore.
E magari anche indossando l’accappatoio e gli occhiali da sole come fa Pharell Williams in copertina.
Già la copertina…
Questa volta ci dice tutto del disco.
Lo ascolto dimenticandomi che è di Pharell Williams, il re Mida che trasforma in oro tutto ciò che tocca.
La musica è vicina (ma molto vicina) a quella in voga alla fine degli anni ’70.
Ma allora preferisco ascoltare quella, che mi pare qualitativamente migliore.

Vado avanti…
Ecco, mi viene da dire, un altro che canta in falsetto con la voce stridula (non ne posso più). Un altro che confeziona bene il suo prodotto e che lo venderà sicuramente bene.

Marilyn Monroe, brano d’apertura, è un bel singolo dance, raffinato, r ‘n b. Fosse durato qualche minuto di meno sarebbe perfetto:

La disco dance anni ’70 impera, niente hip-hop, sofisticazioni elettroniche e contaminazioni moderne ma una delicata operazione di rielaborazione musicale.

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Con Hunter e Gush non si cambia registro.
Al quinto brano però arriva Happy, in versione Cattivissimo me 2, e allora non posso continuare a fare finta di niente.
E’ troppo riconoscibile.
Ma allora se questo è il disco di Williams, e arriva 8 anni dopo “In my mind”, tutto cambia.
Questo è il filone musicale che lo ha portato in auge ed è questo quello che cavalca fino alla fine, senza mai andare fuori tema. Niente di più (peccato) e niente di meno.

Prendi un disco dei Jackson Five, ci metti una chitarrina funky, la base sintetica di archi, un bel groove ed ecco fatto.
E Pharrell questo lo sa fare bene, attualmente meglio di chiunque altro.
Se poi ci aggiungiamo le collaborazione con Justin Timberlake, Alicia Keys, Daft Punk ecc. è ancora tutto più facile.
Pharell non mi fa guardare avanti ma mi riporta indietro (Prince e Michael Jackson) e questo a me non piace.
Il disco è molto easy, fresco, trabocca di felicità, Happy è una bomba…
Ecco… se Happy è una bomba vuol dire gli altri brani pezzi sono inferiori.
E se escludo quelli targati Daft Punk e Alicia Keys cosa mi rimane? Un’effimera danza, l’accappatoio, gli occhiali da sole… e speriamo le ragazze.