Recensione Sanremo 2015, tutte le canzoni

Recensione Sanremo 2015, tutte le canzoni

17 Febbraio 2015 Off Di Massimiliano Viti


festival-sanremo-2015-logo-ufficialeNon senza fatica abbiamo superato anche il Festival di Sanremo 2015, ottimo dal punto di vista degli ascolti televisivi, scarsino per la qualità musicale.
A parte Giovanni Caccamo e i Kutso, finiti ai primi due posti, le nuove proposte hanno osato poco.
Il primo ha vinto tutto con “Ritornerò da te”, classico brano sanremese, ben arrangiato, che mette in evidenza la capacità compositive e vocali del giovane modenese assoldato dalla Sugar.
I Kutso sono stati la personale rivelazione del festival. On stage non hanno avuto rivali. “Elisa” è un brano piuttosto semplice nella ritmica e nella melodia, ma non nell’esecuzione canora.

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Moltissime le voci femminili in gara. Tra Annalisa e Chiara preferisco Nina Zilli. “Sola” non è un brano che passerà alla storia.
L’accostamento con Amy Winehouse (anche per l’acconciatura) è fin troppo scontato in un blues semplice ma raffinato ed elegante.

Lara Fabian è apparsa fuori contesto con un pezzo troppo internazionale per un festival nazional popolare.

La Tatangelo ha cantato “Libera”, pezzo non inferiore a molti altri che l’hanno preceduto.

Pur esibendo una bella voce, il brano della Atzei (che non troviamo su Spotify) non spiccava di personalità e originalità, troppo debole per competere con gli altri.

Irene Grandi ha lasciato a casa il suo graffio rock. Una canzone “piatta” che ha deluso.

Grazia di Michele e Platinette puntavano sul testo. Il peggior allievo della Di Michele avrebbe cantato meglio di lei e questo probabilmente spiega perchè “Io sono una finestra” non ha fatto presa.

Nella sua carriera Malika Ayane ha cantato molti brani migliori ma la sua personale timbrica e la sua interpretazione rendono “Adesso e qui (Nostalgico presente)” una bella canzone.

Unico gruppo in gara: i Dear Jack. Nell’ultima serata la giuria degli esperti non ha assegnato loro nessun voto e questo spiega tutto.

I Soliti Idioti Biggio e Mandelli hanno vestito i panni dei moderni Cochi e Renato. Prevedibile il loro ultimo posto.

Raf, insieme alla Grandi, è l’altra delusione. “Come una favola” è un brano sempliciotto che andava eseguito con una grinta ben diversa per essere valorizzato.

“Oggi ti parlo così” di Moreno è una canzone “furba”, intrisa di rap intervallato da riff parlati. Obiettivo riuscito a metà.

Nesli lo ha preceduto con un brano che verrà dimenticato in fretta.

Britti, Fragola e Grignani non hanno inciso. Tre storie ed esperienze diverse ma per un unico, scarso risultato.

Marco Masini ha portato un pezzo adatto alle sue corde.

“Fatti avanti amore” di Nek è un brano per tutte le stagioni e dignitosissimo.

Il Volo era favorito e ha vinto ma non grazie alla giuria di esperti. “Grande amore” non ha incantato il pubblico musicale.

Citazione per Federico Paciotti che ha fatto vedere cosa vuol dire proporre una novità.